Cosa sono i vermi nelle feci? Gli ossiuri sono la stessa cosa? Sono pericolosi per i nostri bimbi? In questo articolo, ti fornisco tutte le informazioni necessarie per identificarli, capire perché appaiono e come eliminarli efficacemente.

Cosa sono questi vermi nelle feci?
I vermi comunemente trovati nelle feci dei bambini sono chiamati ossiuri o Enterobius vermicularis. Nonostante siano un disturbo frequente in età pediatrica, sono gestibili e raramente causano complicazioni gravi.
Questi parassiti sono responsabili di una serie di manifestazioni cliniche, tra cui spicca il prurito nella zona zona perianale.
Identificazione e ciclo vitale degli ossiuri
Sono vermetti dall’aspetto caratteristico, simili a piccoli filamenti bianchi, con lunghezze variabili tra i 0,4 cm per i maschi e 1 cm per le femmine.
Questi parassiti sono sottili e dotati di mobilità, ma potrebbero comunque riuscire a passare inosservati.
La loro presenza è spesso rivelata da prurito notturno intenso nella zona perianale, dove le femmine depongono le uova.
Una volta deposte, queste diventano infettive entro poche ore e possono rimanere vitali per diverse settimane in ambienti favorevoli.
Perché vengono i vermi nelle feci?
La trasmissione da persona a persona può avvenire attraverso il contatto diretto con le uova o con le superfici contaminate.
Il meccanismo principale di trasmissione, solitamente, avviene attraverso l’autoinfezione.
Il bimbo infetto, a causa del prurito, gratta l’area perianale e in questo modo le uova infettive si infilano tra le unghie, diffondendosi ulteriormente da lì, infilando le mani in bocca.
Dopo essere state ingerite, le uova raggiungono l’intestino, dove, dopo circa un mese, si schiudono dando origine ai parassiti adulti.
È importante notare che le uova dimostrano una notevole resistenza all’ambiente esterno, potendo sopravvivere a basse temperature per lungo tempo, mentre non resistono a temperature elevate. Possono rimanere vitali e quindi infettive per un periodo fino a tre settimane.
Sintomi Comuni
Le infezioni da ossiuri sono spesso asintomatiche, e soltanto molto raramente possono provocare complicanze.
Ciò nonostante, possono causare una serie di sintomi fastidiosi, tra i quali il prurito nell’area perianale.
Il prurito provocato dagli ossiuri può diventare così intenso da causare lesioni cutanee a seguito del grattamento, con il rischio di sovrainfezioni batteriche.
In alcuni casi, la quantità di vermi nell’intestino può essere così elevata da causare dolore addominale, nausea, vomito e diarrea. Inoltre, gli ossiuri adulti possono migrare verso siti extraintestinali, causando complicazioni come l’ossiuriasi vaginale o il coinvolgimento di altri organi del tratto genitourinario.
Questo si può esprimere ad esempio con prurito e secrezione di un liquido biancastro (leucorrea) dalla vagina.
Sebbene queste complicazioni siano meno comuni, è importante riconoscerle e trattarle adeguatamente per prevenire ulteriori conseguenze.
Alcuni bambini potrebbero anche manifestare tic come il digrignare dei denti durante il sonno o il riprendere a fare la pipì a letto (enuresi), anche se hanno già smesso di usare il pannolino da tempo.
Diagnosi dei vermi nelle feci
Come già anticipato, non è frequente riuscire a identificare gli ossiuri vitali direttamente nelle feci o sulla biancheria intima.
La diagnosi delle infezioni da ossiuri può però essere confermata attraverso diversi metodi.
Tra questi vi è lo “scotch test“, che consiste nell’applicare delicatamente una striscia di nastro adesivo trasparente intorno all’area anale, senza prima detergerla. Questo test serve a raccogliere eventuali uova o parassiti presenti in questa zona.
Dopo circa 5 minuti, il nastro adesivo va staccato e applicato direttamente su un vetrino per l’osservazione al microscopio.
È importante eseguire il test al mattino presto, quando la deposizione delle uova è più probabile.
In alcuni casi, è consigliabile sottoporsi all’esame parassitologico delle feci su tre campioni raccolti in altrettanti giorni diversi, al fine di aumentare la sensibilità diagnostica.
Il bambino va allontanato da scuola?
No, non è ritenuto necessario.
Trattamenti efficaci e quando consultare un medico
Ok, la diagnosi è stata fatta: e adesso?
Il pediatra vi consiglierà un farmaco efficace e sicuro per l’intera famiglia, compresi gli adulti.
Tra i farmaci comunemente utilizzati per il trattamento dell’ossiuriasi ci sono l’albendazolo, il mebendazolo e il pamoato di pirantel. Questi farmaci sono disponibili in diverse formulazioni e dosaggi, con un’efficacia clinicamente dimostrata nel raggiungere tassi di guarigione del 90-100%.

Generalmente, richiedono una sola dose per l’eradicazione.
È consigliabile però un secondo trattamento dopo due o tre settimane per eliminare eventuali vermi nati dalle uova rimaste nell’area anale o ingerite dopo la terapia iniziale.
L’uso di alcuni farmaci può essere controindicato in specifiche categorie di pazienti, come le donne in gravidanza, ricordate quindi di coinvolgere il vostro medico nella decisione.
Prevenzione delle recidive degli ossiuri
In aggiunta al trattamento farmacologico, è essenziale adottare misure preventive per ridurre la trasmissione degli ossiuri all’interno della famiglia e della comunità.
- La biancheria intima e da letto deve essere cambiata regolarmente e lavata in lavatrice a una temperatura di almeno 60°C.
- Gli asciugamani dovrebbero essere utilizzati in modo personale fino al termine del secondo ciclo di trattamento farmacologico.
- È importante lavarsi frequentemente le mani, specialmente dopo l’uso del bagno, prima dei pasti o durante la manipolazione di alimenti. È consigliabile mantenere le unghie corte per ridurre l’accumulo di uova durante il trattamento.
- Pulire accuratamente le superfici e gli oggetti, soprattutto i giocattoli, che potrebbero essere stati contaminati.
- Assicurarsi che le camere siano ben illuminate durante il giorno poiché le uova sono sensibili alla luce solare.
- È preferibile fare la doccia giornaliera anziché il bagno in vasca, poiché la doccia è più efficace nel rimuovere le uova depositate durante la notte.
Nonostante vengano adottate misure adeguate a prevenire le ricadute, queste sono piuttosto frequenti. Ciò è dovuto alla difficoltà nel raggiungere una sterilizzazione ambientale completa e alla facilità con cui l’infestazione può verificarsi nuovamente, data la sua rapida diffusione.
I rimedi naturali sono utili?
Le tradizionali cure casalinghe consigliate dalle nonne, come l’uso di oli, aglio, semi di zucca, scorza di limone, cannella, chiodi di garofano o altri ingredienti da cucina, non solo non sono efficaci nel risolvere il problema, ma potrebbero addirittura favorire la diffusione dei parassiti.
Concludendo, trovare vermi nelle feci dei bambini può essere una scoperta spiacevole, ma con informazioni corrette e trattamenti adeguati, il problema può essere risolto efficacemente. Ricordate, “Dottore una domanda!” è qui per aiutarvi a ogni passo del processo, garantendo che i vostri bambini ricevano le cure adeguate per sentirsi meglio e stare bene.