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Pavor notturno nei bambini: Cosa c’è da sapere

Un bambino che si sveglia di notte urlando

Quando le notti tranquille sono interrotte dal pianto inconsolabile del vostro bambino, potreste trovarvi di fronte al pavor notturno (pavor nocturnus o terrore notturno). In questo articolo, esploreremo tutto ciò che c’è da sapere su questa comune esperienza notturna.

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Cos’è il pavor notturno?

Per comprendere questo disturbo del sonno è fondamentale partire dicendo che questo fenomeno colpisce molti bambini e si manifesta con urla e agitazione durante il sonno profondo. Nonostante l’intensità emotiva, questi eventi sono generalmente innocui.

Infatti, come vedremo in quest’articolo, si tratta di un fenomeno che tende a scomparire col tempo.

Se vi trovate a svegliarvi di soprassalto per le grida notturne e improvvise del vostro bimbo, niente paura: si tratta di un episodio di pavor nocturnus (terrore notturno), destinato a esaurirsi nell’arco di pochi minuti.

Come si presenta il pavor notturno?

Le “crisi” di pavor si ripetono spesso in maniera simile tra loro, e gli elementi che possono aiutarti a riconoscerlo sono i seguenti:

  • Grida o urla inconsolabili;
  • Agitazione e comportamento violento, con il bambino che può dimenarsi o agitarsi nel letto;
  • Sguardo fisso o occhi spalancati: Il bambino può sembrare terrorizzato, con uno sguardo fisso o gli occhi sbarrati, anche se è profondamente addormentato;
  • Incapacità di essere svegliato facilmente: Durante un episodio, il bambino è difficile da svegliare, mostrandosi inconsapevole dell’ambiente circostante;
  • Mancanza di ricordo: Questo è uno dei tratti distintivi del pavor. A differenza di un incubo, il bambino non ricorderà l’episodio al risveglio;
  • Breve durata: Gli episodi di pavor nocturnus tendono a essere brevi, durando da pochi minuti a meno di mezz’ora, a seguito dei quali il bimbo sprofonda nuovamente nel sonno;
  • Ripetizione notturna: In alcuni casi, il pavor notturno può verificarsi più di una volta durante la notte.

Per quanto questi sintomi possano spaventare e preoccupare, è importante ricordare che il pavor è assolutamente innocuo, non sottende patologie psichiatriche e non provoca ripercussioni nel bimbo che ne soffre.

A che età avviene?

Il pavor notturno interessa tipicamente i bambini oltre i 2 anni, per scomparire generalmente entro la prima decade di vita.

Cause del pavor notturno

La causa esatta del pavor notturno non è stata individuata, ma sono state avanzate teorie che contemplano una combinazione di fattori genetici, neurologici e ambientali, tra cui:

  • Predisposizione genetica: Esiste una componente genetica nel pavor notturno; se uno o entrambi i genitori hanno avuto episodi di pavor notturno da bambini, il rischio che il bambino sviluppi il disturbo potrebbe essere maggiore;
  • Sviluppo del sistema nervoso: Il pavor notturno è associato a disfunzioni nella transizione tra le fasi di sonno non-REM e REM. Queste transizioni sono controllate dal sistema nervoso centrale, e il disturbo potrebbe derivare da un’immaturità del sistema nervoso nei bambini più piccoli;
  • Fattori ambientali: Gli episodi di pavor notturno possono essere scatenati o influenzati da vari fattori ambientali, tra cui stress, cambiamenti nella routine del sonno, stanchezza e febbre, che renderebbero il bambino più incline a sperimentarlo;
  • Sindrome delle apnee ostruttive del sonno: In alcuni casi, può essere associato a disturbi del sonno come russamento e sindrome delle apnee ostruttive del sonno, che comportano un sonno disturbato;
  • Altri disturbi del sonno: Il pavor notturno può talvolta verificarsi insieme ad altri disturbi del sonno, come il sonnambulismo o l’insonnia.
bambino che piange per il pavor notturno e il genitore che non sa cosa fare.

Come gestire un episodio di pavor notturno?

Gestire un episodio di terrore notturno è importante non tanto per il bimbo, quanto per placare l’angoscia genitoriale!

Durante la crisi è fondamentale mantenere la calma ed evitare di toccare, scuotere o tentare di svegliare il bambino.

Limitatevi a parlare con un tono tranquillo e rassicurante

Rimuovete oggetti pericolosi o appuntiti nelle vicinanze e registrate, se possibile, gli episodi, in modo da sottoporli all’attenzione del pediatra. 

È utile consolare il bambino, una volta terminato l’episodio, ed evitare di raccontare l’accaduto la mattina successiva per non creare ulteriori ansie e preoccupazioni al bimbo.

Pavor notturno e incubi: le differenze

L’incubo non è altro che un sogno spaventoso e, spesso, riflette paure di fondo del bambino (come ad esempio abbandono, separazione dai genitori) o segue turbamenti avvenuti nella vita (litigi, esperienze paurose, aggressioni, ecc).

A differenza dal pavor, l’incubo può essere ricordato il mattino seguente, il che consente l’elaborazione mentale dell’accaduto.

Entrando nello specifico, vediamo le differenze tra i due fenomeni:

Momento in cui si verificano

  • Gli incubi si verificano durante la fase di sonno REM (movimento rapido degli occhi), che è associata a sogni vividi e intensi, solitamente nelle ore della seconda metà della notte. Di solito, il bambino si sveglia durante un incubo, ricorda il sogno spaventoso e può raccontarlo.
  • Il pavor nocturnus si verifica durante la fase non-REM del sonno profondo, di solito nelle prime ore della notte, spesso entro 1-3 ore dopo essere andato a letto. Il bambino non si sveglia completamente durante un episodio e, quando si sveglia al mattino, di solito non ricorda l’episodio.

Comportamenti e reazioni

  • Durante un incubo, il bambino può sognare situazioni spaventose e reagire emotivamente, come urlare o piangere nel sonno. Quando si sveglia, il bambino può essere in grado di raccontare il sogno o spiegare ciò che lo ha spaventato.
  • Durante un episodio di pavor, il bambino può gridare, dimenarsi o sembrare terrorizzato, ma queste reazioni non sono direttamente correlate a un’attività onirica. Inoltre, il bambino non si sveglia completamente durante un episodio e non ricorda l’esperienza al risveglio.

Durata e frequenza

  • Gli incubi possono verificarsi occasionalmente e tendono a diminuire con l’età, presentandosi più comunemente in età prescolare e scolare.
  • Il pavor nocturnus può essere più frequente e può persistere fino all’adolescenza in alcuni casi, sebbene regredisca spesso entro la prima decade di vita.

Quando consultare il pediatra?

La maggior parte dei casi di pavor nocturnus è benigna e scompare con l’età, senza richiedere approfondimenti o preoccupazione.

Tuttavia, è legittimo consultare un pediatra o uno specialista del sonno per escludere eventuali cause sottostanti o problemi correlati nelle seguenti situazioni:

  • Se il bambino sperimenta episodi molto frequenti di pavor notturno (quasi ogni notte), o se gli episodi sono particolarmente intensi o prolungati;

  • Se il bambino si fa male durante gli episodi o se c’è il rischio di lesioni a causa di comportamenti agitati;

  • Se il bambino continua a sperimentare il pavor durante l’adolescenza;

  • Se il pavor si associa a sintomi aggiuntivi, come sonnambulismo frequente o problemi respiratori notturni.

In generale, se siete preoccupati per il benessere del vostro bambino, è consigliabile consultare un medico o uno specialista del sonno per una valutazione e ricevere consigli più dettagliati sulla gestione di tale fenomeno.

Ricordate: il pavor notturno è comune e gestibile. Con un po’ di conoscenza e comprensione, potrete tranquillizzare voi stesse e il vostro bambino.

Per ulteriori dubbi, non esitate a scrivermi. Le vostre domande sono sempre di grande spunto per i miei nuovi articoli.

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