Il mal d’orecchio nei bimbi è conseguenza di diversi fenomeni: non esistono solo le otiti! Di conseguenza, a ogni patologia corrisponde il proprio trattamento.
Mal d’orecchio nei bimbi: le cause principali
Il mal d’orecchio nei bimbi può avere diverse cause, le più comuni delle quali includono:
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Infezioni dell’orecchio: Vi ricordate delle otiti avute in infanzia? L’otite media, in particolare, è tra le cause più comuni di dolore all’orecchio nei bambini. Essa si verifica quando si accumula del liquido nell’orecchio medio e può essere causata da un’infezione batterica o virale;
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Infezioni del tratto respiratorio superiore: Il raffreddore, l’influenza e altre infezioni del tratto respiratorio superiore possono causare dolore alle orecchie perché l’infiammazione e la congestione possono influire sulla funzione delle tube di Eustachio, i condotti che collegano l’orecchio alla gola;
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Traumi: Un colpo, una caduta o una pallonata possono comprensibilmente causare dolore all’orecchio;
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Oggetti estranei: Gli oggetti estranei inseriti nell’orecchio (pallini, punte di pastello, sassolini e chi più ne ha, più ne metta) possono causare dolore e devono essere rimossi con cura da un medico;
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Problemi dentali: A volte, da problemi dentali come infezioni o eruzioni dei denti, il dolore viene irradiato fino all’orecchio, mimando un’otite che, in realtà, non c’è;
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Allergie: Le allergie stagionali o alimentari possono causare congestione nasale e infiammazione, che a sua volta può influire sulla salute dell’orecchio;
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Problemi di pressione: Mai saliti in montagna o in aereo? I cambi repentini di pressione possono causare dolore all’orecchio per tentativi, da parte di quest’ultimo, di compensare tale variazione. Questo fenomeno è noto come barotrauma
Se vostro figlio lamenta mal d’orecchio o mostra segni di disagio, è fondamentale consultare un pediatra per individuare il problema alla base e il trattamento specifico.
Questo perché l’orecchio è una struttura complessa (qui un articolo di approfondimento) e ogni patologia colpisce spesso una specifica sezione di esso.
Cosa capire se si tratta di un’otite esterna?
È estate, il bimbo ha fatto bagni in mare o piscina, il dolore viene esacerbato toccando il padiglione o si vedono addirittura fuoriuscire secrezioni di vario colore dal condotto auricolare.
Ci sono pochi dubbi.
Una volta che il medico avrà posto la diagnosi con il proprio otoscopio, ricordate che, solitamente, l’otite esterna regredirà nel giro di qualche giorno.
Nell’attesa, evitate di introdurre acqua nel condotto uditivo (aboliti bagni e doccia senza protezione) per una settimana e trattate il dolore con paracetamolo o ibuprofene al bisogno.
Se il dolore fosse severo, il medico potrebbe segnare gocce auricolari a base di antibiotico e cortisone (o antifungine, qualora a provocarla sia un fungo) da instillare nel condotto più volte al giorno, o addirittura cortisone per bocca per diminuire gonfiore e disagio.
L’antibiotico per bocca è necessario di rado (febbre molto elevata o bimbo piccolo), poiché la sede dell’infezione risulta difficilmente raggiungibile dalla medicina per beneficiarne.
Come capire se si tratta di un’otite media?
Ogni otite media deriva dall’accumulo del muco proveniente dal naso.
Risalendo dalle Tube di Eustachio, il mocciolo si accumula nella cassa timpanica e spinge contro la membrana, che tipicamente si infiamma e diventa sporgente.
Per fortuna, l’otite media tende a guarire spontaneamente entro due-tre giorni, tanto che spesso è sufficiente aspettare e trattare il dolore con i consueti antidolorifici.
Può tuttavia capitare che l’otite persista, che il bimbo abbia meno di due anni, che sia presente febbre elevata persistente o che il dolore non risulti controllabile; nei suddetti casi, il pediatra potrebbe segnare un antibiotico e farmaci antinfiammatori.
A nulla servono le gocce auricolari, perché incapaci di agire direttamente sull’infezione.
Come si prevengono le otiti?
…Dipende dall’otite!
Per ridurre la probabilità di sviluppare otiti esterne:
- Mantenete pulito il condotto uditivo instillando nei condotti uditivi apposite soluzioni oleose vegetali prima di bagni in piscina e mare;
- Evitate i tappi per le orecchie per il rischio che l’acqua rimanga intrappolata;
- Evitate bagni troppo frequenti o ravvicinati, per dare la possibilità all’orecchio di asciugarsi;
- Evitate di introdurre cotton-fioc o altri oggetti nell’orecchio;
- Evitate sfregamenti e grattamenti
Per ciò che riguarda le otiti medie, a causa del fatto che esse si sviluppano a partire dall’accumulo di muco, bisognerebbe non avere il raffreddore.
Tuttavia, sapete bene quanto i primi anni di vita siano segnati dalla ricorrenza delle infiammazioni delle prime vie aeree.
Intensificate l’igiene quotidiana di mani e naso ed evitate l’esposizione al fumo passivo.
In presenza di otiti invalidanti e frequenti, bisogna individuare e trattare le comorbidità eventualmente associate all’aumentato rischio, tra cui allergie e ingrossamento delle adenoidi.
Forse ha il timpano perforato?
Pop! Questo è il rumore di una membrana timpanica che si perfora sotto la spinta insistente del catarro in corso di otite media (qui un articolo di approfondimento del “catarro nelle orecchie”).
Il bimbo lancia un improvviso grido e, alle volte, un liquido giallognolo o ematico drena dall’orecchio.
A seguire, il dolore si placa e il pediatra può eseguire la diagnosi armato di otoscopio.
Niente paura; il timpano è caratterizzato da una spiccata capacità di rimarginarsi autonomamente, alle volte col supporto di un antibiotico per prevenire sovra-infezioni o ritardi di guarigione.
Perché ha dolore all’orecchio quando mastica?
Probabilmente si tratta di un mal di gola irradiato che mima un’otite in realtà assente.
Perché ha dolore all’orecchio se gli lavo il naso?
Durante un lavaggio nasale può verificarsi una spinta del muco contro la membrana timpanica, determinando sferzate di dolore passeggero.
Tale circostanza non rappresenta una controindicazione ai lavaggi, anzi, e non è direttamente responsabile della comparsa di otiti.
Cosa fare se ci si infila dentro qualcosa?
Non è infrequente che i bimbi si infilino nelle orecchie punte di pastello, pallini di gomma nera, frammenti di plastica, pongo, insetti, supposte (sì, giuro) e molto altro – più roba di quella contenuta nel gonnellino di Eta Beta.
Molti corpi estranei passano inosservati fino a che non provocano una reazione infiammatoria locale con comparsa di dolore, prurito o secrezioni maleodoranti.
Una volta individuati, essi vanno rimossi dal medico.
Se si è fortunati, sono sufficienti un paio di pinze chirurgiche o un’irrigazione del condotto uditivo con acqua tiepida eseguita da personale esperto.
Tuttavia, nei bimbi non è raro trovare scarsa collaborazione o oggetti tenacemente incastrati!
In tali casi, bisogna addormentare il bimbo per poter rimuovere il corpo estraneo in sicurezza con micro-aspiratori o pinzette per mano di un otorinolaringoiatra.
Ah, le supposte di tachipirina non vanno nell’orecchio, bensì nel sedere: sì, è successo veramente!
Perché si tocca sempre l’orecchio?
Dietro al continuo grattamento o toccamento dell’orecchio potrebbe nascondersi un tappo di cerume, infezioni esterne, oggetti incuneati o un po’ di catarro che spinge contro il timpano.
Si tratta di un sintomo che non impone una visita urgente; tuttavia, se persistente o ingravescente, consultate il vostro pediatra.
Dice che ha dolore per attirare l’attenzione?
Può capitare.
Tuttavia, evitate di saltare a conclusioni affrettate: è impossibile raccapezzarsi senza sbirciare dentro il condotto con l’otoscopio del pediatra.
Mal d’orecchio nei bimbi: cosa fare?
Non lanciatevi in terapie improvvisate, ma prendete le giuste misure per alleviare il disagio e garantire una corretta cura.
Ecco cosa fare se un bambino ha mal d’orecchio:
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Consultate un medico: Se il bambino si lamenta di dolore all’orecchio o presenta altri sintomi associati, come febbre, irritabilità o perdita di udito, è fondamentale che consultiate un pediatra o un otorinolaringoiatra;
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Tenete il bambino confortevole: Fornite un ambiente confortevole al bambino, cercando di evitare rumori forti e luoghi affollati;
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Riposo: Assicuratevi che il bambino riposi a sufficienza, così da poter guarire più velocemente;
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Dolore: Se il medico lo consiglia, somministrate un analgesico da banco come il paracetamolo o l’ibuprofene seguendo attentamente le dosi raccomandate per l’età del bambino;
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Evitate l’acqua nell’orecchio: Evitate di far entrare acqua nell’orecchio del bambino durante il bagno o il lavaggio dei capelli, poiché potrebbe peggiorare il dolore, soprattutto se è presente un’infezione esterna dell’orecchio;
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Non inserite oggetti nell’orecchio: Non cercate mai di inserire oggetti come cotton-fioc o ceri auricolari nell’orecchio del bambino. Questo potrebbe causare danni all’orecchio o spingere eventuali oggetti estranei più a fondo;
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Seguite le istruzioni del medico: Se il medico prescrive antibiotici o altri farmaci, assicuratevi di seguirne le istruzioni con precisione;
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Monitorate i sintomi: Osservate attentamente i sintomi del bambino e riportate eventuali peggioramenti al medico
Ricordate che il trattamento del mal d’orecchio varia in base alla causa sottostante, quindi è essenziale seguire le indicazioni del medico e non improvvisare.
Iniziamo le goccine?
Il mal d’orecchio nei bimbi non giustifica automaticamente l’uso delle gocce auricolari, perché:
- in corso di otite media, sono inutili a causa dell’incapacità a oltrepassare la membrana timpanica;
- in presenza di una perforazione timpanica, potrebbero causare danni irreparabili alle strutture interne dell’orecchio;
- l’otite esterna, che potrebbe effettivamente beneficiarne, spesso regredisce spontaneamente e senza alcun tipo di intervento
Una terapia iniziata a casaccio senza aver controllato cosa stia accadendo dentro l’orecchio rischia di far prendere fischi per fiaschi e di mettere in pericolo la salute del bambino.
Prima che inseriate qualsiasi cosa nei condotti uditivi, chiedete al medico!
Con le orecchie non si scherza!
Per il mal d’orecchio nei bimbi è meglio paracetamolo o ibuprofene?
Sono entrambi efficaci contro il dolore, ma in presenza di intensa infiammazione l’ibuprofene potrebbe risultare più efficace.
Perché non ci ha dato l’antibiotico?
La maggioranza delle otiti si risolve da sola nell’arco di due-tre giorni.
Per di più, in caso di otite esterna il farmaco raggiunge con difficoltà la sede dell’infezione.
L’antibiotico è necessario laddove il dolore sia grave, la febbre persistente, il bimbo piccolo o a rischio di sviluppare serie complicanze.
Mal d’orecchio nei bimbi: va ritirato dalla piscina?
Se il bimbo ha mal d’orecchio, sì, almeno durante i giorni la terapia.
Ciò nonostante, vietare la frequentazione di piscine e mare come metodo preventivo delle otiti è esagerato.
Soltanto quando le otiti compromettono la qualità di vita potrebbe essere consigliabile un altro sport.
Mal d’orecchio nei bimbi: quando è indicata la visita?
Se il dolore non risponde agli antidolorifici, se il bambino appare abbattuto o se la febbre non regredisce dopo 48-72 ore di terapia, contattate urgentemente il pediatra o recatevi in pronto soccorso.
Con meno urgenza, fate visitare il bimbo se il dolore persiste in maniera non violenta da qualche giorno o se è presente qualche lineetta di febbre.